In amore vince chi fugge: per capirlo andiamo a costruire un piccolo schema, pensate a un diagramma cartesiano. L’asse verticale è quella dell’emotività: del “come io mi sento”. Sopra lo 0 è emotività positiva, sotto lo 0, ovviamente, negativa.
Sparire in amore funziona. Se io – facciamo un esempio – sono stato lasciato l’altroieri, sono ancora in quella situazione un po’ “fuori di testa”, chiaramente mi troverò in basso, sotto lo zero. E anche lei di conseguenza, visto che vi siete lasciati e c’è una separazione in atto, non sarà troppo felice.
Magari tu ti troverai più in basso di lei (esempio: ti trovi a -10), ma anche lei sarà sotto la soglia del “normale” (facciamo a -5).
Ma perché la tua Ex si sente meglio di te? Perché sente di essersi liberata da una situazione in cui non voleva stare. Pensa, per esempio, “Ah, finalmente mi sono levata quella palla di piombo attaccata alla caviglia..” ed è normale che sia così.
A questo punto cosa succede e vediamo perché sparire in amore funziona? Se io le rompessi costantemente le balle, chiedendole di vederci, di rimetterci insieme, di riconsiderare la sua decisione e chi più ne ha più ne metta… Non riesco ad ottenere una crescita esponenziale verso l’alto, dal punto di vista emotivo: mi ritroverei invischiato in una linea a forma di serpente, che fa su e giù di continuo, rimanendo tuttavia nel negativo. Sotto il “punto 0”.
Scrivendole di continuo bloccherei anche la mia Ex nella stessa situazione, in un costante andirivieni tra il basso e l’alto. Ma lei a un certo punto – stufandosi – potrebbe decidere di interrompere la connessione e allontanarsi ulteriormente, sia nella vita reale che sui social. Perché anche il suo obbiettivo è tornare verso l’alto, sentirsi meglio.
Il nostro obbiettivo per far si che il no contact funzioni è lasciare che lei faccia il suo processo – indipendentemente da tutto, – e noi invece, dal basso in cui ci troviamo, dobbiamo concentrarci su noi stessi per poter compiere questa scalata verso il positivo. Ecco cosa deve accadere durante l’arco del nostro periodo di Riabilitazione Emotiva.
Cosa fare dopo il no contact?
Al termine dei nostri 35 giorni (numero indicativo), dobbiamo ritrovarci in un punto molto positivo, alto, tanto per fare un esempio diciamo a +80. (Ricordate il -10 di prima?). Ecco. Nel No Contact devo investire fortemente energie e risorse su me stesso e su quello che voglio ottenere nella mia vita.
L’obbiettivo è proprio quello di uscire dalla situazione negativa e arrivare nel migliore stato di umore possibile. E soltanto quando mi troverò in quello stato di grazia potrò agire.
Come dicevamo prima, la mia Ex deve fare il suo percorso naturale. Va benissimo che sia così, e non ci importa qual è il tipo di percorso che andrà ad affrontare. Se tu lavorerai intensamente su te stesso potrai arrivare in alto, in uno stato di grazia in cui ti senti tranquillo, sereno, e, soprattutto, disponi di quiete mentale. Questo è davvero molto importante. Non devi avere paura del no contact nè bisogno dell’altra persona: a quel punto l’altra persona dev’essere la ciliegina sulla torta. Ma tu hai già una tua torta.
Quando il no contact funziona?
“Ma come faccio ad essere certo che sono arrivato in quello stato di grazia?”
Lo capisco dal fatto che i miei pensieri su di lei (il fatto che ci sia, che non ci sia, che vada con un altro, che non vada con un altro…) non intaccano il come agisco nel mondo e il come mi sento. Le mie emozioni non devono, in pratica, funzionare da filtro verso il mondo. Anche se può arrivare qualche piccolo “momento di sconforto” devo essere in grado di non farmene minimamente influenzare. Ecco cosa significa “stato di grazia”.
Questo è tutto quello che deve avvenire prima del ricontatto: devo permettere a lei – ma soprattutto a me stesso – di riportare la situazione verso l’alto. Se andassi avanti a insistere, la mia Ex ad un certo punto mi riconoscerebbe come invasivo. E metterebbe fra noi una barriera, che, fidatevi, complicherebbe parecchio le cose.
“… In amore vince chi fugge”
Se tu invece non fai nulla, resti tranquillo nei suoi confronti, in silenzio, lei può avere la sua scalata verso l’alto in maniera naturale. Così tu puoi permetterti di lavorare per fare in modo che la tua scalata arrivi ad un punto ben più in alto della sua. Ecco la focalizzazione del No Contact.
Ricapitolando.
Quando interrompere il no contact e quanto tempo dura?
Online se ne trovano di ogni: “il No Contact deve durare 15 giorni”, “Deve durarne 21”, o “Deve durarne 35” – come dico nel mio caso.
Io indicativamente consiglio questi, ma non intendo dire che siano tassativi. Potrebbero essere 19 come 27. Oppure 41. È un valore indicativo. Ciò che permette alla mia strategia di avverarsi è quello di cui abbiamo parlato prima, ovvero lo stato di grazia. Nel momento in cui arrivo a quel punto posso tranquillamente agire. Se invece mi trovo ancora nello stato “Bradipo” non posso permettermi di fare nulla. Mettiamo caso che la tua Ex attraverso il suo processo arrivi in uno stato neutro, lievemente positivo. Nel momento in cui tu invece ti trovi in stato di grazia. ecco che la situazione è perfetta per agire.
Riaggancio: come approcciare dopo il no contact?
Arrivato qui, ti chiederai, come agisco?
Il grande limite, il grande errore che fanno molte persone a questo punto è il “chiedere di uscire”, oppure il “mandare comunicazioni per il mio livello”, senza tenere conto di come si sente l’altra persona. Facciamo un esempio: se mi trovo a livello 100, e comincio ad agire per quello che è il mio stato, do per scontato che anche lei si trovi al mio piano e che dia delle risposte “al mio livello”.
Ma purtroppo non è così. È un grosso, grossissimo errore questo. Se lei si trova al 10 ed io faccio una cosa del genere vado a fornirle troppa intensità. Non riuscirebbe a gestirla. Sarebbe troppo. L’obbiettivo è quello di trasportarla dal suo stato al tuo. E da “10” a “100” è uno stacco impossibile da colmare in breve tempo.
Parentesi, tienila bene a mente: sto utilizzando dei numeri per parlare di qualcosa che non è quantificabile dal punto di vista numerico. Stiamo parlando di emotività. Utilizzo i numeri per rendere più semplice, schematico e metaforico ciò di cui stiamo parlando. Non rappresentano misurazioni reali: l’emotività per definizione non è catalogabile. Ciò che ti consiglio è acquisire lo strumento di percezione, non i numeri.
Riprendiamo.
La vera soluzione è far sì che quando tu rientri da questo punto di vista nella sua vita, rimani consapevole di tutto. Sei in allerta. E devi lentamente portarla dove sei arrivato. Quindi i messaggi che le manderai non saranno al livello 100: saranno, magari, al livello 15. E a quel punto lei potrebbe fare un gradino fino al 12. Perché? Perché se le comunichi qualcosa che in quel momento è alla sua portata, lei non si ritroverà di fronte ad elementi troppo impattanti per essere gestiti. E un qualcosa che supera leggermente quello che è il suo livello può essere la minima differenza grazie alla quale farle fare “un passetto”.
La prossima volta – visto che io con lei ho interagito – se vedo che lei è a 12, posso scriverle qualcosa “di livello 20” – e magari lei farà uno step in più. E così via, fino a quando riuscirò a portarla dove sto io. E quando lei è qua, e io sono anche qua, insieme possiamo andare davvero verso l’alto. Perché se io sono in uno stato di grazia porto anche lei nello stato di grazia. Man mano che io vado avanti il tempo scorre, e per arrivare a questa situazione – dopo i 35 giorni di Riabilitazione Emotiva – potrebbero essere passate altre due o tre settimane. Ed è questa la cosa fondamentale: la simulazione di un processo naturale. Quando uno dice riconquista, da per scontato il dover ripartire da dove avevamo lasciato. Ma non è così. La Riconquista è semplicemente un conquistare nuovamente la stessa persona.
Ma se io l’ho conquistata la prima volta attraverso un processo che presupponeva un’intensità graduale, e crescente, perché alla seconda volta pretendo di riconquistarla con il “messaggio magico”?
Questa cosa non sta in piedi. È da scellerati pensare che la riconquista possa essere fatta in una maniera diversa da come sto cercando di spiegare. Perché se anche io riuscissi a riavvicinarmici all’istante, in breve tempo la situazione potrebbe cambiare altrettanto rapidamente. Più la nostra “curva verso l’alto” sale lentamente, più ciò che raggiungiamo è solido. E difficile da far crollare. Più lei vola verso l’alto in maniera veloce, meno ha avuto tempo di consolidare e far assestare la situazione in cui si trova. Ecco perché potrebbe crollare in maniera veloce, come un castello di carte. Nella mia esperienza ho avuto persone che hanno compiuto questi scatti in tempi molto brevi. Da “riconquista” a ricaduta. Mi ritrovavo – magari a distanza di un mese – il messaggio di un qualche mio cliente, che diceva “Teo è successo di nuovo”. E io che li avevo formati affinché procedessero lentamente…
Se la prima volta ci sei andato con i piedi di piombo, perché adesso per riconquistare la tua ex vuoi affrettare le tempistiche? Prendi questo periodo come un viaggio.
Vedere che ogni giorno riesci ad ottenere un pezzettino in più è un qualcosa di impagabile. Perché dal momento in cui ti ricongiungerai all’altra persona ci starai insieme, e starci insieme può anche significare ridiscendere nuovamente nei gradini della quotidianità. Nella monotonia, nell’apatia. Va benissimo eh, non sto giudicando. Ti dico solo farci caso: il percorso da affrontare è emozionante! Goditelo! Lo è tantissimo!
Sei costantemente sul filo del rasoio, e il tuo spirito di conquista maschile esce fuori. Ed è una bella cosa. Molto. Perché al termine della Riabilitazione Emotiva riuscirai ad essere perfettamente presente a te stesso, a controllarti, e ciò che devi affrontare è una vera sfida, una sfida eccitante. E più vai avanti più il gioco si fa intrigante, bellissimo.
Perché, allora, qualcuno vuole ottenere subito dei risultati? Ottenerli subito rovinerebbe tutto, perché le cose si guasterebbero molto facilmente. Se lei torna subito giù, e tu magari non hai consolidato il tuo stato di grazia, va a finire che torni giù insieme a lei. Questo perché ti eri convinto di determinate cose, e così facendo non hai capito come funziona, e i risultati nel mondo esterno sono contrari alle tue convinzioni. Se lei, andando giù, demolisce una tua certezza, tu crolli. E a quel punto dovrai replicare nuovamente una Riabilitazione Emotiva.
Ecco perché è molto importante avere pazienza, rispettare i tempi.
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